Davide Piganzoli

Piganzoli, secondo di una famiglia di tre fratelli, è originario della Valtellina. È lì che ha mosso i primi passi: “Avevo otto anni, mio padre è molto appassionato di ciclismo e anche lui va in bicicletta. Mi comprò una bici, una Vicini, e fu amore a prima vista. Le bici da corsa sarebbero arrivare un paio d’anni più tardi, quando in piazza a Morbegno c’era un evento dove i bambini potevano provarle e io, dopo qualche pedalata, dissi subito a mia mamma che nella vita avrei voluto far questo. I miei genitori acconsentirono, ma era estate e dovevamo partire. Fu la vacanza più… lunga della mia vita, dato che non vedevo l’ora di tornare a casa e praticare il ciclismo! Contagiai anche mia sorella maggiore Alice, che per un po’ ha gareggiato. Io ho iniziato nel Pedale Morbegnese fino a quando, all’età di 14 anni, sono passato alla Trevigliese vicino Bergamo. Una struttura più grande, con più calendario, dove sono stato quattro anni prima di passare Under 23 nella formazione della Fondazione Alberto Contador…” e il resto è una bellissima storia, in parte scritta e in parte tutta da scrivere. Nel biennio under: campionato italiano a cronometro di categoria, top-10 al Giro U23 e podio al Tour de l’Avenir. Nel biennio (ora divenuto triennio) nel ProTeam, dove è stato promosso con pieno merito grazie alla sua voglia e convinzione di poter stare tra i grandi, ha vissuto un 2023 di continui progressi che nel 2024 hanno portato i primi dolci frutti: prima vittoria in carriera, dominando il Tour of Antalya, ad aprire una serie di prestazioni da protagonista sulle salite. Al Giro d’Italia, giornata d’attacco nel tappone di Livigno e un 13° posto finale che costituisce fin qui il miglior piazzamento in classifica generale al Giro nella giovane storia della Polti Visit Malta. Infine, il memorabile 3° posto al Giro dell’Emilia dietro a mostri sacri come Pogacar e Pidcock. Ragazzo d’indole socievole, ben voluto da tutti, ha un debole per i Pinguini Tattici Nucleari ma piano piano si è appassionato pure alla musica spagnola molto diffusa in squadra.